Chi è questo losco figuro ?

Il soggetto in questione è una di quelle "brutte bestie" che cercano sempre di essere quello che non sono e nel frattempo non sanno chi sono, dove vanno e, soprattutto, se li faranno entrare. Uno che strappa la bandina dei monopoli di stato dai pacchetti di sigarette e che intanto gli viene l'orticaria solo a nominare la parola "privatizzazione", per intenderci.
Armando, o meglio Army, si è convinto nel corso della sua esistenza di alcuni basilari concetti: detto altrimenti, ha poche idee ma ben confuse. Una di queste è che "L'eclettismo non paga": gioca a basket meglio di Boris Becker e a tennis meglio di Michael Jordan ma non capisce perché non sia famoso almeno quanto uno dei due (ciao Riccardino!). Una seconda idea fissa consiste nella convinzione dell'inutilità di cercare di dire o di fare qualcosa di assolutamente nuovo: c'è qualcuno che lo ha già fatto prima di te e meglio di te; non male per uno che aspire a fare il Ricercatore. Meglio provare a mettere insieme pensieri, parole ed esperienze in un collage se non proprio originale almeno esteticamente valido, o, per dirla con Heinrich Böll, "fare collezione di attimi" (ahi, ahi, ahi, siamo già alle citazioni colte). Alla richiesta di esprimere un terzo dei suddetti concetti basilari va già in crisi.
Riguardo la cultura, non si può certo dire che Army sia una persona colta, che sà dirvi vita morte e miracoli di questo o quell'argomento, se si eccettuano i Beatles e Alan Ford (chi non sa chi sia quest'ultimo, sfiga per lui). Notare, per inquadrare la sintomatologia del soggetto, che i due fenomeni citati hanno avuto il loro periodo di massimo splendore rispettivamente prima che Army venisse al mondo e immediatamente dopo, quando non era ancora in condizione di intendere ma solo di volere. Alla cultura sostituisce volentieri una erudizione ruminata in cui le successive fasi digestive delle nozioni acquisite conducono alternativamente ad una sensazione di sazietà intellettuale oppure a violenti attacchi di colite (sempre intellettuale, ovvio).
Le sue letture vanno da "Esercizi e Complementi di Geometri ed Algebra" di I.Cattaneo Gasperini e G.Selmi a "Storia della Filosofia Occidentale" di B.Russell a "Il Gioco" di M.Manara, con una spiccata predilezione per quest'ultimo, di cui considera utile, al contrario degli altri autori, leggere anche i testi oltre a guardare le figure. Nel campo della poesia Army ha ritenuto, dopo attenta riflessione, che non ci fosse piú nulla di importante da dire in versi dalla pubblicazione di "The Waste Land" di T.S.Eliot e, coerentemente con se stesso, si è fermato lí. Per inciso, avverte pressante il peso sui propri genitali di quelli che "Io non capisco la gente che legge pochi libri"; sente di poter esprimere liberamente questo giudizio in quanto lui di libri ne legge moltissimi. Raramente li termina.
Cinema, che passione! Riesce a guardare con interesse qualunque tipo di pellicola in cui non compaia l'esclamazione "Bastardo!" o la faccia di Steve Martin. Avrebbe voluto conoscere R.W.Fassbinder ma ha l'impressione che sarebbe fuggito (Army, non Rainer) in preda ad una crisi depressiva. Vorrebbe incontrare Nanni Moretti ma teme di rimanere deluso; tuttavia, per rispetto verso quest'ultimo, evita di mangiare il MontBlanc per la paura di "fare il tunnel" involontariamente.
Teatro, tatro, teatro. Se gli chiedete "Preferisci far l'amore o far l'attore" lo vedrete tentennare per un minuto e poi rispondere deciso "Attore". Da quando è riuscito a far singhiozzare l'unico spettatore presente (grazie Daniele!), recitando nella parte di Othello senza neanche il cerone scuro, si è convinto di essere un grande attore incompreso; preso da deliri di onnipotenza corregge talvolta le battute a Vittorio Gassman. Considera Eduardo De Filippo un genio assoluto, Luigi Pirandello un genio relativo e William Shakespeare un genio incompreso, soprattutto da Army medesimo. Durante la stagione '93-'94 del teatro Ateneo di Roma abbandona la messa in scena di A.Vasiljev di "Ciascuno a suo modo". Non se la perdonerà mai.
Musicalmente è uno schizofrenico: trema allo stesso modo nell'ascoltare lo "Stabat Mater" di Pergolesi e "For No One" dei Beatles. Il morbo che causa tali effetti gli è stato probabilmente trasmesso da un amico, maestro di chitarra classica (grande Marco!), che salta da Mauro Giuliani ai Metallica senza soluzione di continuità. Considera la "Rhapsody In Blue" di G.Gershwin Il brano musicale. Suona "tutto e male": pianoforte per diletto, chitarra perché tanto dicono tutti di saperla suonare e violino per darsi un tono; l'unico strumento che ha studiato in conservatorio, la tromba, è quello che suona peggio di tutti. Ha anche suonato per tre anni le proprie corde vocali come basso solista del coro polifonico "Josquin Despres" (ehilà Mauro!), incidendo un CD e partecipando ad una cinquantina di concerti. Il 18 Dicembre 1993 rinuncia a partecipare ad un concerto tenuto nel salone delle feste della Rathaus di Vienna poiché tre giorni dopo si doveva laureare. Scoprirà poco dopo la portata dell'errore commesso.
Sesso... un bel problema; usa un solo aggettivo per descriverlo: "poco". Si considera sufficientemente eterosessuale da poter dire di qualcuno "È un bel ragazzo" senza cadere in imbarazzo. Sta attualmente cercando qualche anima pia che gli consenta di rispondere alla domanda "Con quante donne hai fatto l'amore?" impiegando nel gesto di risposta tutte e sei le dita a sua disposizione. È assolutamente convinto che sia in corso una congiura ai suoi danni per fargli credere che prima che lui nascesse si fosse negli anni della libertà sessuale e farlo cosí uscire di testa al grido di "Perché? Perché??". Di conseguenza, quando vede in TV quelle immagini dei concerti rock anni '60 con la gente che balla nuda e si avvinghia passandosi dei cannoni immemorabili, pensa che siano dei fotomontaggi realizzati dal dipartimento di stato degli USA per far sbroccare lui e i suoi simili. Ha provato a supplire con droga e rock'n'roll ma lo stare a letto con una pianta di marijuana e una chitarra elettrica non ha sortito in lui alcun effetto.
Amore. Per il momento sorvoliamo sull'argomento, ok?
(P.S. per chi ritenesse che gli ultimi due capoversi vadano accorpati in un unico argomento: per favore togli le mie pagine dai tuoi bookmark!)
Lavoro... ok, mi hai convinto, parliamo d'Amore...

Conclusioni

Army non è un tipino facile facile da trattare, o meglio lo è solo se lo conosci superficialmente. Ciononostante un pregio ce l'ha: è socievole, ma socievole di brutto! Ragion per cui, se hai una serata libera e sei uno/una a cui piace chiacchierare ed essere chiacchierato/a, fatti sentire (guarda qui sotto) che una birra te la offro volentieri. Se sei di Parma (io no!) tanto meglio, se vivi lontano da qui non c'è problema: ho un tot di biglietti chilometrici delle FFSS da smaltire.



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